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Referendum costituzionale: un deciso NO contro l'involuzione oligarchica della democrazia italiana


Prima l’antisalvinismo ha santificato, poi la crisi Coronavirus ha occultato e salvaguardato una classe politica di governo mediocre e pericolosa. L’opportunistica compenetrazione del ceto dirigente di PD e M5S si è risolta con la piena accettazione da parte del primo dell’agenda politica della Casaleggio Dissociati, la cui avversione alla democrazia parlamentare si rispecchia compiutamente nella legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.

Forse l’emergenza pandemica ha fatto perdere la memoria a parecchi, invece su questo bisogna portare in profondità la critica al M5S: le pulsioni antiparlamentari appartengono alla logica del Movimento e delle sua leadership fin dalle origini. Grillo-Casaleggio ha da sempre scientificamente soffiato sulla crisi di sistema e lavorato per gettare il bambino insieme all’acqua sporca, ma il taglio dei parlamentari ha unito il populismo degli (ex) anti-casta con quello dei partiti di sistema; concordi nel ridurre la rappresentanza dei territori, ridimensionare il Parlamento e imprimere un’ulteriore accelerazione all’involuzione oligarchica della politica.

Non c’è bisogno di dire che #IOVOTONO.


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