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Ripartenza

 

 

Non servono più improvvise epifanie

Né ardite evocazioni


 

Non è più tempo di rimescolare i colori

Per trovare alchimie sorprendenti


 

È solo alla fine di lunghi silenzi

Che possiamo trovare parole vere

Per dissipare il velo

Di caleidoscopiche finzioni

 

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Diluvi e incrinature

​

Ovunque si affermano

false parole di liberazione

per addormentare la lotta

​

La gabbia più impenetrabile

è quella che smetti di vedere

​

Allora diventi

un bambino che si protende

verso i mille colori della vita

e non scorge più la solitudine

immerso in un oceano

di autocompiacimento

di coccole drogate

​

Non ti chiedi più

Chi sei

Che cosa sei

​

La domanda può essere

finalmente

finemente

indefinitamente

differita

​

Nel diluvio di pietre livide

di ipocrite blandizie

dipinte con menzogne

- tumefatti ringraziamo -

tutto appare necessario

​

Non lo è.

La pioggia è troppo fitta ma

noi sappiamo farci bastare

qualche incrinatura

​

Sembra poco adesso

ma sono gli squarci

dai quali domani

strariperà la luce

Come un dardo la verità

bucherà

ferirà

esploderà

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Risveglio

​

Il mattino ha l’oro in gola

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