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Immagine del redattorepier paolo caserta

Il pensiero binario ci ha resi più superficiali e più aggressivi

Aggiornamento: 12 mag 2021



[fonte immagine: dreamstime.com]


Secondo le più sperticate promesse, internet sarebbe dovuto essere il veicolo dell’informazione indipendente e libera contro l’informazione mainstream, il luogo di formazione di un pensiero libero e critico. Nonostante i più meritevoli sforzi di alcuni, questo non è accaduto. Al contrario, è accaduto che la distanza tra il momento in cui si apprende una notizia e il momento in cui ci si forma un’opinione si è drasticamente abbattuta, con le ovvie conseguenze alla quali assistiamo. I tempi di fruizione dell’informazione e di rielaborazione concettuale si sono enormemente accorciati, modificando in profondità i nostri stili cognitivi. Il nostro cervello si è dovuto adeguare a tempi di rielaborazione molto più rapidi rispetto a quelli cui è predisposto, e tali da minare seriamente la formazione di un pensiero complesso su temi e problemi che vengono più rilanciati che assimilati. In questo modo, nell’impossibilità di approfondire, il rapporto con i flussi di informazione che passano attraverso la Rete si incardina più spesso nella direzione di fornire la desiderata conferma delle nostre convinzioni preesistenti. A consolidare questa dinamica, si aggiunge anche il meccanismo di rinforzo dell’autostima prodotto dai social, per cui si tende inconsapevolmente ad “incassare” il prima possibile. Invece di promuovere un confronto plurale, i social favoriscono così la polarizzazione del dibattito, ridotto a tesi antitetiche e ugualmente unilaterali, a trincee contrapposte. D’altra parte, la sofisticazione delle applicazioni fa perdere facilmente di vista che alla base c’è pur sempre l’intelligenza artificiale, per sua natura binaria. In altri termini, anche il nostro pensiero, divenuto sempre più tecnomorfo a causa della pervasività della Tecnica, tende a diventare binario, ossia a semplificarsi, e allo stesso tempo a divenire più aggressivo. Infine, anche i modelli di persuasione politica poggiano sulle stesse logiche binarie. Mentre ci si divide parimenti in campi contrapposti, alla crescente violenza verbale degli scontri corrisponde la riduzione delle distanze reali tra i partiti di destra e quelli di pseudo-sinitra, che spesso si distinguono su aspetti superficiali, dal momento che la politica incide e conta sempre di meno, avendo lasciato il passo ai grandi potentati economici. (Sono contento anche io che Trump abbia perso, ma metto in chiaro che il mio punto, qui e altrove, è un altro, non riguarda il contingente e nemmeno vuole essere deterministico).

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